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Braccialetto elettronico: cos'è e quando si è condannati a portarlo?

Il braccialetto elettronico è un dispositivo tecnologico utilizzato nel contesto giudiziario per controllare la libertà personale di un individuo, che viene posto sotto la sorveglianza delle autorità. In questo articolo approfondiremo cos'è il braccialetto elettronico, quando si viene condannati a portarlo e quali sono le modalità di utilizzo.


Il braccialetto elettronico è un dispositivo tecnologico utilizzato nel contesto giudiziario per controllare la libertà personale di un individuo, che viene posto sotto la sorveglianza delle autorità. In questo articolo approfondiremo cos'è il braccialetto elettronico, quando si viene condannati a portarlo e quali sono le modalità di utilizzo.

​Cos'è il braccialetto elettronico e come funziona?

​Il braccialetto elettronico è un dispositivo tecnologico che viene indossato al polso o alla caviglia ed è dotato di un sistema di localizzazione satellitare. Questo strumento permette alle autorità di monitorare gli spostamenti dell'individuo che lo indossa e di stabilire se si trova all'interno della propria abitazione o al di fuori di essa.

Questo dispositivo è stato introdotto in Italia nel 1998, grazie alla Legge 230/1998 che ha previsto la possibilità di utilizzarlo come misura alternativa alla detenzione in carcere, limitando il sovraffollamento delle carceri ed offrendo una soluzione più adeguata per alcune categorie di detenuti.

Il dispositivo è dotato di un sistema GPS che permette di determinare con precisione la posizione dell'individuo e di inviare queste informazioni a un centro di controllo. Il centro di controllo è gestito dalle autorità competenti che monitorano costantemente le posizioni dell'individuo e che possono intervenire in caso di violazione delle restrizioni imposte. Inoltre, il braccialetto elettronico è dotato di una batteria che garantisce un'autonomia di alcune ore e che può essere ricaricata collegando il dispositivo a una presa di corrente.

L'impiego di questo strumento, tuttavia, non rappresenta una violazione della privacy dell'individuo, in quanto le informazioni raccolte sono utilizzate esclusivamente per scopi giudiziari o come parte di programmi di sorveglianza penale, per tanto sono trattate in conformità alla legge sulla protezione dei dati personali. In tali circostanze, l'utilizzo del dispositivo avviene in modo trasparente e nel rispetto dei diritti dell'utente ed i dati raccolti sono protetti e utilizzati esclusivamente per scopi legittimi e autorizzati.

​Quando si è condannati a portare il braccialetto elettronico?

In Italia, l'impiego del braccialetto elettronico è regolamentato dalla legge n. 68 del 2015, che ne prevede l'utilizzo per:

  • ​la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza
  • la custodia cautelare in attesa di giudizio
  • la detenzione domiciliare, anche per coloro che sono sottoposti al regime degli arresti domiciliari
  • l'esecuzione della pena detentiva in regime di semilibertà.

Inoltre, l'utilizzo del braccialetto elettronico è disciplinato da un apposito regolamento ministeriale, che definisce le modalità tecniche per l'utilizzo del dispositivo e le norme relative alla gestione dei dati personali raccolti.

L'articolo 275 del codice di procedura penale prevede inoltre che la scelta di utilizzare il braccialetto elettronico debba essere motivata dal giudice e che la durata dell'utilizzo del dispositivo non possa superare i due anni, salvo eccezioni.

È importante sottolineare che il suo utilizzo non può in nessun caso sostituire la sentenza di condanna, ma rappresenta una misura alternativa alla detenzione in carcere, finalizzata a garantire la sicurezza pubblica e a favorire la riabilitazione dell'individuo.

Il braccialetto elettronico viene utilizzato per alcune categorie di detenuti, come ad esempio coloro che sono stati condannati per reati minori o che hanno scontato gran parte della pena. Viene anche utilizzato per gli arresti domiciliari, in cui l'individuo deve rimanere confinato all'interno della propria abitazione. Inoltre, questo dispositivo può essere utilizzato anche come misura cautelare, ovvero quando un individuo viene sospettato di aver commesso un reato e viene posto sotto custodia cautelare. In questo caso, il braccialetto elettronico consente alle autorità di controllare i movimenti dell'individuo e di evitare la sua fuga.

​Per quali reati è utilizzato?

L'utilizzo del braccialetto elettronico in Italia è previsto come misura alternativa alla detenzione in carcere per alcune categorie di reati, in particolare per reati non violenti o a bassa intensità offensiva. La legge n. 68 del 2015 prevede l'utilizzo del braccialetto elettronico per la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, la custodia cautelare in attesa di giudizio, la detenzione domiciliare e l'esecuzione della pena detentiva in regime di semilibertà.

In particolare, il braccialetto elettronico può essere utilizzato per reati come:

  • ​Furto semplice
  • Truffa
  • Appropriazione indebita
  • Ricettazione
  • Reati tributari
  • Reati contro la pubblica amministrazione
  • Reati legati alla droga
  • Reati legati alla violenza domestica (in alcuni casi)
La scelta di ricorrere a questo dispositivo spetta al giudice, che deve motivare la sua decisione e valutare la pericolosità sociale dell'individuo.

Reati di violenza e braccialetto elettronico

Il braccialetto elettronico può essere un'importante misura di prevenzione e protezione per le donne vittime di violenza domestica. In Italia, la legge prevede l'utilizzo del dispositivo come misura cautelare per monitorare il rispetto degli obblighi giudiziari da parte dei soggetti sospettati o condannati per reati di violenza domestica.
La legge n. 119 del 2013, ad esempio, prevede l'obbligo per il soggetto condannato per reati di violenza domestica di indossare il braccialetto elettronico per un periodo determinato dal giudice, come misura di prevenzione del ripetersi del reato e di tutela della vittima. Il dispositivo viene utilizzato per monitorare la posizione del soggetto e verificare il rispetto delle restrizioni imposte dal giudice, come il divieto di avvicinamento alla vittima o di frequentazione di determinati luoghi. La violazione degli obblighi associati all'utilizzo del braccialetto elettronico può comportare l'arresto e la revoca della misura cautelare, oltre a sanzioni amministrative e pecuniarie.
Il disegno di legge sulla violenza di genere presentato dal governo italiano nel 2021 prevede inoltre l'estensione dell'utilizzo del braccialetto elettronico anche per i soggetti indagati o condannati per altri reati violenti, come stalking, atti persecutori e violenze sessuali. La proposta di legge prevede l'obbligo per il soggetto di indossare il dispositivo per un periodo di tempo determinato dal giudice, al fine di prevenire il ripetersi del reato e garantire la protezione della vittima.
Nonostante la sua efficacia nella riduzione dei casi di stalking e violenza, il braccialetto elettronico non è ancora molto utilizzato in Italia a causa di diversi fattori. Uno dei motivi principali riguarda la cultura giuridica, che non ha ancora completamente adottato questo strumento. Inoltre, i costi dei dispositivi rappresentano un ostacolo non da poco. Nonostante il Ministero dell'Interno abbia stanziato fondi per l'acquisto e la messa in pratica di questi dispositivi, l'approvvigionamento e la richiesta da parte dell'autorità giudiziaria risultano limitati.
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